Ora vi racconto tutto (o quasi) della nostra esperienza in casa per due mesi.
Siamo partiti con tanti dubbi, ma siamo finiti per amarla. Vi spiego il perché.
Ho passato tutte le estati della mia infanzia/adolescenza a Jesolo, in un appartamento di proprietà della mia famiglia (quanti bellissimi ricordi…), quindi sapevo più o meno a cosa andavamo incontro quando abbiamo optato per affittare una casa per le vacanze.
Certo, non era proprio la stessa cosa, nel senso che le dimensioni della casa che avevamo scelto in Sardegna erano diverse e lo era anche il numero delle stanze, cinque per l’esattezza, tre nella casa principale e due nella dependance, per un totale di 10 posti letto. L’abbiamo scelta apposta così grande per poterci stare tutti e per poter invitare a rotazione parenti e amici. E così è stato in effetti. Calcolate che comunque di persone fisse eravamo noi quattro e i miei suoceri. Ho perfino realizzato anche un foglio Excel che indicasse l’occupazione delle camere per tutti e due i mesi, per non sbagliare e riuscire a incastrare le richieste di tutti (è stato un po’ come ritornare alla mia prima esperienza lavorativa in hotel 😊).
Si sa che la vacanza in casa ti permette di non avere orari prestabiliti e di essere più libero, ma ha anche alcuni difetti, in primis il dover cucinare e pulire come quando sei a casa, e diciamocelo, un conto è farlo per 4 persone, un conto per 10 😱.
Prima di partire, abbiamo quindi cercato una soluzione a questi piccoli inconvenienti ed ecco come siamo partiti: con un servizio di pulizie base giornaliero prenotato, un cuoco e due tate (una per i primi 15 giorni di luglio e una per la seconda metà).
Praticamente tutti i servizi di un hotel ma in casa 😆.
È stata una vacanza speciale.