Sardegna parte 2, ovvero tutta la verità sulla nostra vacanza in Sardegna 😆.

In questo articolo non ci saranno informazioni pratiche come nel precedente ma vi racconto la nostra “real life”, alcuni eventi particolari e significativi per me che sono accaduti e qualche riflessione che mi ha lasciato questa vacanza. 

Vita in casa

Un po' di real life

Ora vi racconto tutto (o quasi) della nostra esperienza in casa per due mesi.

Siamo partiti con tanti dubbi, ma siamo finiti per amarla. Vi spiego il perché.

Ho passato tutte le estati della mia infanzia/adolescenza a Jesolo, in un appartamento di proprietà della mia famiglia (quanti bellissimi ricordi…), quindi sapevo più o meno a cosa andavamo incontro quando abbiamo optato per affittare una casa per le vacanze.

Certo, non era proprio la stessa cosa, nel senso che le dimensioni della casa che avevamo scelto in Sardegna erano diverse e lo era anche il numero delle stanze, cinque per l’esattezza, tre nella casa principale e due nella dependance, per un totale di 10 posti letto. L’abbiamo scelta apposta così grande per poterci stare tutti e per poter invitare a rotazione parenti e amici. E così è stato in effetti. Calcolate che comunque di persone fisse eravamo noi quattro e i miei suoceri. Ho perfino realizzato anche un foglio Excel che indicasse l’occupazione delle camere per tutti e due i mesi, per non sbagliare e riuscire a incastrare le richieste di tutti (è stato un po’ come ritornare alla mia prima esperienza lavorativa in hotel 😊).

Si sa che la vacanza in casa ti permette di non avere orari prestabiliti e di essere più libero, ma ha anche alcuni difetti, in primis il dover cucinare e pulire come quando sei a casa, e diciamocelo, un conto è farlo per 4 persone, un conto per 10 😱.

Prima di partire, abbiamo quindi cercato una soluzione a questi piccoli inconvenienti ed ecco come siamo partiti: con un servizio di pulizie base giornaliero prenotato, un cuoco e due tate (una per i primi 15 giorni di luglio e una per la seconda metà).
Praticamente tutti i servizi di un hotel ma in casa 😆.
È stata una vacanza speciale.

A parte l’impatto iniziale, in quella casa ci siamo ambientati subito e l’abbiamo sentita nostra.
Per me aveva anche un non so che di magico… 🔮

Ci siamo divertiti tanto

Vita in piscina

La piscina con il patio. Credo sia stato il posto più vissuto della casa, a qualsiasi orario: a colazione, a pranzo, nei pomeriggi prima di tornare al mare, a cena e ovvio, un bagnetto di sera l’abbiamo di certo fatto.
Anche Miele, il nostro Labrador, non appena nessuno la vedeva si tuffava dentro per una bella nuotata 😆.

Abbiamo invitato e incontrato tante persone

Al pass!!

Me la ricordo proprio bene la prima sera in cui abbiamo avuto ospiti. Erano passati solo pochi giorni dal nostro arrivo e veniva a trovarci per cena una persona che conosceva mio marito per lavoro con la sua famiglia. Eravamo tutti un po’ tesi, non sapevamo bene come muoverci. Io tra le altre cose non sono abituata ad avere ospiti in casa e vorrei sempre che tutto fosse perfetto e che gli altri si sentissero a loro agio. Nonostante le prime incertezze, è andato tutto alla grande.  
Avere ospiti, poi, è diventato quasi come una routine. Ognuno sapeva come muoversi e come aiutare. La casa era quasi sempre al completo. I nostri ospiti sono stati i miei genitori, mia sorella e Marco (mio cognato), alcuni nostri cari amici e conoscenti e spesso chi passava da quelle parti ci veniva a trovare e trascorrevamo la giornata insieme. Una sera eravamo in 18 a cena!! 

Il tutto non sarebbe stato possibile senza Stefano, il nostro Chef. Lui pensava a tutto, dalla spesa al menù. Ha imparato i nostri gusti e le nostre preferenze e ci ha stupito con i suoi piatti, semplici ma gustosi e, ragazzi, non ne ha mai sbagliata una!! Lui preparava e poi c’era la fila per il pass per portare i piatti dalla cucina (esterna) fino al tavolo dove mangiavamo sotto la pergola, era davvero divertente.
A dire la verità, è stato molto più di uno chef; è una persona davvero in gamba, speciale e di gran cuore. Ha fatto da baby sitter a Stefanino, si prendeva cura di Miele e sì ogni volta che si buttava in piscina generalmente era lui a riportarla fuori, oltre che ad essere un amico e una bella persona con cui chiacchierare. 
Calmi, lui sa già che è prenotato per le prossime vacanze/feste 😆.

Abbiamo ballato

BABY DANCE

Le nostre serate preferite?

Erano quelle in cui stavamo a casa e ci divertivamo con poco. D’obbligo la baby dance (le canzoni di Carolina Benvenga erano sempre presenti). Ogni sera si diventava sempre più bravi. Siamo passati dalla baby dance con sfondo piscina che cambiava colore (un po’ da discoteca) a una baby dance più seria con tanto di sipario (le tende) e presentatore 😆.

In foto la ballerina Sofia, la nostra super tata Ginevra, mia sorella e sì, proprio lui, lo Chef. A turno toccava tutti ballare 👯‍♀️🕺🏼.

Sono rimasta stupita

Coincidenze

Appena varcato l’ingresso di casa, nel muro davanti c’era un “quadro” che mi ha colpito fin da subito. Erano delle piastrelle che affioravano dal muro e che raffiguravano delle persone che ballavano tenendosi per mano in cerchio, con vestiti tipici o di altri tempi. Mi trasmetteva allegria.

Una sera avevamo intenzione di rimanere in casa, però, per rendere la serata un po’ speciale io e le altre “donzelle” quasi per caso ci siamo ritrovate con indosso un vestito lungo. Beh, non so se la vedo solo io, ma io noto una grande somiglianza tra il quadro e la nostra foto. Aggiungeteci il fatto che anche noi ballavamo quasi ogni sera ed ecco che ho avuto proprio la sensazione di essere nel posto giusto al momento giusto e di essere in pace.

Abbiamo fatto festa

Yacht Party

Non potevamo non fare una festa anche qui 🥳 Il tema? Ma ovvio, un bel YACTH PARTY in casa 🛥 per la serata di Ferragosto.
Volevo realizzare qualcosa di semplice. Siamo andati in un negozio di articoli per le feste ad Abbiadori e abbiamo preso tutto l’occorrente per creare un po’ di ambientazione: palloncini, festoni e qualche conchiglia come segnaposto.

Io ho poi aggiunto quelli che definisco “i miei giochini un po’ stupidi” ma che a me piacciono sempre tanto 😆.
Ogni invitato doveva:

  • pensare e scrivere che nome avrebbe dato al proprio yacht;
  • pescare il proprio messaggio lasciato dal mare  – Erano frasi motivazionali a tema mare.  

Io adoro questo genere di cose, quindi se venite a una mia festa, preparatevi che qualcosa del genere è presente sempre 😆.

Abbiamo fatto tanti aperitivi in spiaggia

The "rose" (golden) hour

L’essere in casa e non in un hotel ci ha permesso di decidere ogni giorno cosa fare senza orari fissi o programmi da seguire.
Una delle cose che più abbiamo amato sono stati gli aperitivi in spiaggia. Siamo partiti con qualcosa di semplice, focaccine e pizzette, frittatine, qualche pezzetto di formaggio tipico, spiedini di pomodoro e mozzarella…. Il tutto accompagnato da un ottimo cocktail fatto direttamente sulla spiaggia. 

Successivamente ci siamo specializzati e organizzati: il sushi (preso da un negozio che faceva take away) è entrato a far parte di tutti i successivi aperitivi che abbiamo fatto con i nostri ospiti. Dopo il primo aperitivo di rodaggio, proprio come un rituale, lo abbiamo ripetuto, infatti, per tutti gli ospiti che ci sono venuti a trovare.

E ogni volta il momento era carico di magia. Il cielo si colorava di rosa, il mare diventata sempre più tranquillo, l’aria più fresca. Si mangiava e si chiacchierava, si giocava, qualcuno faceva yoga e abbiamo fatto anche le ruote  🤸🏻‍♀️(sì, le ho fatte anche io e sono tornata un po’ bambina).

Qualche consiglio

Organizzazione giochi

Sono partita con un bel arsenale di giochi e attività per intrattenere i bimbi: didò, sticker, acquerelli e album da disegno, perline per fare i braccialetti, libri da grattare e libri da leggere e giochi vari.

Per facilitare l’organizzazione merende, ho messo in valigia lunch box, porta snack, borracce… 

Cose che mi danno soddisfazione

L'oggetto della vacanza

I MIEI BRACCIOLI TONDI

Questi braccioli li avevo presi due estati fa e poi non avevo avuto l’occasione di farli provare ai bimbi. Questa volta, invece, li ho portati in vacanza e con mio grande piacere sono stati un successone!! I bimbi li hanno indossati sempre e molto volentieri e qualche mamma in spiaggia incuriosita è venuta a chiedermi qualche informazione. Ammetto, io gongolavo un po’ 😂.

Il perché mi piacciono così tanto:
– Sono tondi, non graffiano.
– I bambini riescono a metterseli in autonomia. Stefano (appena due anni) li toglieva dal loro sacchetto, se li infilava da solo e correva verso il mare per farsi il bagno (sì, forse un po’ troppa autonomia 😆).
– Sono modulabili: sono formati da tre dischi che si incastrano tra loro facilmente. A seconda del peso e delle capacità del bambino di saper nuotare si possono aggiungere o togliere a seconda delle esigenze.
– Hanno una pratica custodia per poterli trasportare facilmente.
– Si trovano anche su Amazon o nei negozi on line (io li ho trovati su Tutete) digitando “braccioli tondi”.

Cosa mi porto dentro

Le mie riflessioni

  • E ora veniamo alla parte seria. Sapete che ogni viaggio insegna sempre qualcosa…

Come anticipato nel primo articolo sulla Sardegna, alcune serate particolari e alcuni avvenimenti hanno scosso qualcosa dentro me e mi hanno portato ad alcune riflessioni. Eccole.

1. Durante la serata al Phi Beach, ho avuto conferma di quale sia una delle mie “missioni” nella vita: quella cioè di far star bene gli altri. Me ne sono accorta osservando il comportamento della persona che ci aveva invitato a quella serata e che aveva pensato davvero a tutto. Con classe e stile che sempre lo contraddistinguono, lui si divertiva e allo stesso tempo controllava che tutto fosse a posto e che tutti si stessero divertendo. Ecco, ho capito che anche io sono un po’ come lui, partecipe ma sempre un po’ dietro alle quinte, a organizzare e a voler che tutti stiano bene e che si sentano a loro agio. O almeno io ci provo.

 

 2. Una doccia fredda, invece, è quello che ho provato durante la serata al Ritual. Io spesso mi definisco e mi sento ancora una ragazza anche se ho 35 anni (quasi 36). Quella sera eravamo un bel gruppetto misto, c’erano persone più grandi di me e persone più piccole. Chiacchierando e osservando queste ultime, mi sono resa conto di quanto loro fossero in gamba, piene di vita e di progetti da realizzare e ho avuto la sensazione di essere un po’ “out”, di non poter competere con loro e, lo ammetto, non mi sono sentita più così tanto giovane. Mi è venuto un po’ il magone a dir la verità, (ringrazio chi mi ha capita subito e ha cercato di tranquillizzarmi e ringrazio anche chi ha fatto finta di niente per non mettermi in ulteriore imbarazzo). 
È stata come una scossa per me che mi ha aiutato a capire bene cosa volessi fare e che strada intraprendere e a darmi una mossa per realizzare i miei di progetti. (Ci sarebbe moltissimo da dire a riguardo ma per ora mi fermo qui).

 

3. In ultimo, sono convinta che la differenza e la bellezza vera in questa vacanza l’hanno fatta le persone. Sono stati due mesi intensi di incontri, sono stati due mesi in cui abbiamo vissuto a stretto contatto con persone che già conoscevamo e anche con persone nuove. Ognuno ha dato e lasciato qualcosa agli altri. Ho riscoperto alcune persone sotto diversi aspetti e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa.

Poco dopo il rientro a casa mi sono imbattuta in una frase che riassume un po’ tutte queste mie riflessioni e che vi lascio:

Ho imparato che le persone possono dimenticare ciò che hai detto, le persone possono dimenticare ciò che hai fatto, ma le persone non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire.

 

Maya Angelou

Ora sapete qualcosa in più sulla nostra vacanza in Sardegna.

 

Vi dò appuntamento al prossimo viaggio.

Un abbraccio,

Monica

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